Ho molta simpatia e ammirazione per Cristina di Svezia (1626-1689). Aveva solo 6 anni quando divenne regina di Svezia dopo la morte del padre sul campo di battaglia. Ha avuto un impatto significativo non solo sul suo paese e sul suo XVII secolo, ma anche sull'Europa (politica e culturale), sul cristianesimo e sull'identità della donna in futuro. Ho letto che è una delle sole tre donne sepolte nella grotta del Vaticano, in compagnia di Matilde di Toscana (non lo sapevo quando ho scritto di lei su questo blog) e Maria Clementina Sobieska.
Era in controcorrente rispetto a quasi tutto nel suo tempo e dovette lottare per portare avanti il suo modernismo fondamentale. Fu una delle prime ad adottare l'Età dei Lumi (" Siècle des Lumières ") che promuoveva la ricerca della felicità umana e il ragionamento scientifico rispetto all'assolutismo culturale e sociale basato sulla fede. René Descartes‘ Discorso sul metodo nel 1637, è spesso citato come il punto di partenza di questo movimento di liberazione e Cristina abbracciò con passione la sua dottrina. Iniziò uno scambio personale con lui per tutta la vita e lo invitò a unirsi alla sua corte quando aveva 23 anni. Lui accettò e scrisse anche le passioni dell'anima su insistenza di lei. Fece della sua corte un centro europeo di luminari, attirando i migliori talenti filosofici, musicali e letterari del suo tempo.
Si abbandonò alle sue passioni dell'anima, in particolare all'amore che faticava a conciliare con la sua responsabilità monarchica. Ha adottato apertamente un orientamento sessuale gay. Si dice che non abbia mai avuto una relazione sessuale maschile. Fece scandalo quando decise di non sposarsi. Adottò suo cugino come figlio per poter rinunciare al trono in suo favore all'età di 26 anni.
Si scontrò con una forte opposizione da parte della sua popolazione conservatrice e luterana che criticò le sue iniziative e addirittura (come è stato ampiamente ipotizzato) uccise Cartesio per avvelenamento. Politicamente, lottò molto duramente per una pace duratura che ponesse fine alla devastante guerra pan-europea dei trent'anni. Quando vide che i negoziati per creare un trattato di pace europeo erano in stallo, forzò la questione con un intervento militare a Praga, inteso a far capire che la guerra non era una soluzione e che le sue aspirazioni di pace dovevano essere accettate. È vista come un ingegnere fondamentale del Trattato di Westfalia che stabilì in Europa un equilibrio più equilibrato di poteri nazionali sovrani con l'autodeterminazione della religione nazionale.
Si convertì al cattolicesimo e lasciò il Paese per stabilirsi a Roma. Morì per complicazioni diabetiche all'età di 62 anni. Alcuni vedono in lei una donna irresponsabile ed egoista che abbandonò il suo popolo e i suoi doveri. Papa Alessandro VII descrisse Cristina come "una regina senza regno, una cristiana senza fede e una donna senza vergogna". Io vedo in lei una modernista in anticipo sui tempi, con un incredibile coraggio nel portare avanti idee progressiste a costo del suo potere. Ha fatto la cosa giusta in una situazione impossibile. Mi sarebbe piaciuto conoscerti Christina!
Un bell'articolo che invita a un incontro...culturale
Molto affascinante! Non ho sentito molto parlare di Cristina di Svezia, ma ora sono curiosa di saperne di più.
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